Delibera di Giunta Nazionale
n. 1 del 16 dicembre 2017
La Giunta Nazionale dell’AIGA – Associazione Italiana Giovani Avvocati – riunitasi in data 16.12.2017 presso la sua Sede di Roma – via Tacito n. 50, in relazione alla sentenza n. 5575 del 28.11.2017 con la quale la quarta sezione del Consiglio di Stato ha cassato il regolamento N. 144/2015 sulle specializzazioni professionali:
premesso
che la suddetta pronuncia ha confermato l’impianto generale del regolamento bocciando in particolare l’art. 3, concernente la suddivisione delle materie oggetto di specializzazione, e l’art. 6, comma 4, relativo alla previsione del colloquio presso il CNF per l’accesso all’attribuzione per la verifica della c.d. “Comprovata esperienza”.
Che con riferimento all’elenco dei settori di specializzazione, il giudice amministrativo ha accertato la palese irragionevolezza ed arbitrarietà della suddivisione derivante dalla rilevata “impossibilita’” di ricostruire il criterio ordinatore dei settori di specializzazione contenuti nel regolamento” (sent. N. 5575/17 cit.);
valutato
che, con ogni evidenza, gli effetti della pronuncia oggetto di esame hanno prevaricato le singole illegittimità riscontrate finendo con il menomare severamente l’impianto alla base della disciplina sulle specializzazioni, rimaste prive del proprio oggetto oltre che di una delle due modalità di conseguimento del titolo di specialista.
Il legislatore, su impulso del Ministero della Giustizia, si è dimostrato prontamente determinato a colmare il vulnus normativo creatosi proponendo alcuni emendamenti alla legge di bilancio, di modifica dell’art. 9 della legge 247/12 che: 1) individuano settori di specializzazione parzialmente diversi da quelli proposti in precedenza per il diritto civile; 2) individuano quattro settori di specializzazione per il diritto penale; 3) mantengono la forma del colloquio quale elemento valutativo per la domanda fondata sulla comprovata esperienza.
considerato
– che l’AIGA ha pubblicamente espresso la propria ferma non condivisione rispetto ad interventi estemporanei ed avventati da parte del Legislatore in ambito di riforma della professione forense;
– che la figura del c.d. “avvocato specializzato” attiene ad un tema complesso che va inquadrato in un discorso organico che passa dall’accesso alla professione (anzi addirittura dalla scelta del percorso universitario) e che non può prescindere dal riconoscimento dell’accesso al patrocinio alle magistrature superiori;
– che le suddivisioni fino ad ora proposte, così come i percorsi per l’accesso al titolo di specializzato (es. 20 giudizi affrontati innanzi alla Corte d’Appello negli ultimi 4 anni) sono frutto di una concezione ormai obsoleta e vetusta della professione, poiché oggi il professionista va riqualificato nel senso di consulente qualificato e partner imprescindibile del proprio assistito;
– che le suddivisioni per settori finora proposte non hanno preso in considerazione percorsi di specializzazione di tipo interdisciplinare (come ad es. specialista in diritto ambientale)
ritenuto
che in data 7 dicembre 2017 si è formalmente costituito il Comitato delle Associazioni Specialistiche Forensi, di cui Aiga è parte attiva;
Stante l’attuale contesto politico normativo, si impone l’obbligo delle rappresentanze del neo costituito Comitato, di ripensare alle specializzazioni forensi in termini di opportunità lavorativa e formativa, di costi e di prospettive;
La rielaborazione del catalogo dei settori di specializzazione debba opportunamente partire dalla ricognizione delle esperienze concretamente maturate dalla classe forense su tutto il territorio italiano;la disciplina non tiene conto della situazione peculiare in cui versano i collaboratori di studio, ai quali dovrebbe essere consentito di dimostrare il bagaglio esperienziale acquisito, pur in mancanza di un patrocinio formale delle cause trattate.
tanto sopra premesso, valutato, ritenuto, considerato, la Giunta Nazionale
delibera
1) di approvare la proposta avanzata dal Dipartimento specializzazioni e nuove aree di mercato, di avviare un’indagine tra i propri iscritti, con il precipuo intento di individuare concretamente i settori in cui è possibile, oltre che necessario, considerare percorsi di specializzazione, e le relative modalità di accesso volte all’ottenimento di una o più qualifiche.
2) di diffondere anche all’esterno di AIGA gli esiti dell’indagine svolta e di presentarne i risultati presso il Comitato delle Associazioni Specialistiche Forensi
3) di sollecitare il Ministero e il CNF a prevedere un automatismo di iscrizione all’albo presso le giurisdizioni superiori o comunque una “corsia preferenziale” per gli avvocati che conseguono la
specializzazione;
Roma, 16 dicembre 2017
Il Presidente
Alberto Vermiglio