COMUNICATO STAMPA 21 aprile 2017
Associazione Italiana Giovani Avvocati
AIGA: Cassa Forense passi dalle parole ai fatti
La recente iniziativa di alcune centinaia di avvocati, non solo giovani, che questa mattina si sono
incontrati di fronte alla Cassazione per manifestare il proprio dissenso rispetto alla politica
previdenziale di Cassa Forense, merita di essere presa in grande considerazione.
La questione previdenziale è oggetto dell’attenzione di tutte le associazioni forensi e di diverse aggregazioni di colleghi di tutta Italia.
Le varie sfumature dei toni utilizzati e l’eterogeneità delle proposte, alcune più equilibrate e strutturate, altre più radicali, presentano quale minimo comune denominatore l’esigenza di ripensare il sistema della contribuzione minima, che per molti avvocati, anche non giovani, è oggettivamente insostenibile.
Dopo le tante ipotesi di modifica ventilate da Cassa Forense, è giunto il tempo di passare dalle parole ai fatti.
Quanto alla contribuzione degli avvocati pensionati (il minimo di quanto previsto dal DL 98/2011, corrispondente alla metà di quella ordinaria), è necessario riequilibrarla per impedire inammissibili vantaggi competitivi per i pensionati, che già godono di una pensione sproporzionata rispetto alla contribuzione versata.
Un provvedimento del genere, a prescindere dal concreto impatto economico, costituirebbe esplicazione di un principio di equità intergenerazionale, di cui l’AIGA (e qualcuno dovrebbe ricordarlo) da decenni è strenuo difensore.
Altro provvedimento, atteso da anni, anche alla luce del programma politico che l’attuale governance di Cassa Forense ha sempre affermato, è l’azzeramento dell’inaccettabile limite di anzianità per l’elettorato passivo, tuttora fissato a cinque anni.
Confidiamo, infine, che il “pilastro assistenza”, basato anche su numerosi bandi di recente pubblicazione, possa realmente avvantaggiare economicamente le fasce più deboli dell’avvocatura.