I limiti di essenzialità, pertinenza e riservatezza del diritto di cronaca.
AIGA: necessità che Avvocatura, Magistrature e Stampa adottino un protocollo comune sulla gestione e comunicazione della “notizia giudiziaria”.
La società moderna, come quella del recente passato, sta sempre più osservando la crescita della c.d. “verità mediatica”, che in alcuni casi, anche in virtù anche delle modalità “aggressive” attraverso le quali viene veicolata, rischia di condizionare la verità processuale.
In occasione del convegno organizzato dalla sezione AIGA di Varese il 6 aprile u.s, intitolato “Il precario equilibrio tra il diritto di cronaca e il diritto alla giustizia”, il Presidente AIGA Nazionale, l’Avv. Alberto Vermiglio ha esposto l’opinione dell’Associazione, suggerendo alcuni strumenti necessari al fine di salvaguardare sia l’interesse sociale alla notizia che quello alla riservatezza ed alla privacy.
“È auspicabile – ha dichiarato il Presidente Vermiglio – che tutti i soggetti coinvolti dalla “notizia giudiziaria”, ossia l’Avvocatura, la Magistratura e la Stampa adottino un protocollo comune al fine di gestire la stessa, nell’intento di tutelare il diritto alla riservatezza, all’intimità ed all’integrità personale dei soggetti coinvolti, a qualunque titolo, dalla diffusione della notizia medesima.”
Lo scopo ultimo del protocollo, quindi, è quello di far sì che l’informazione giornalistica rispetti i limiti spettacolarizzazioni e accanimento morboso. della sua liceità, astenendosi dal diffondere dettagli non indispensabili, evitando
Nel perseguire il suddetto scopo tutti i soggetti interessati dalla notizia giudiziaria debbono far appello al proprio senso di responsabilità giuridica, etica e sociale, impegnandosi, nell’ottica di una sinergia preziosa, a dare vita ad un codice comportamentale ed etico che rappresenti un equilibrato contemperamento fra tutti gli interessi coinvolti.