Il decreto legge sui fallimenti, approvato oggi alla Camera, affida al Ministero della Giustizia la possibilità di regolamentare la cosiddetta “copia di cortesia” cartacea all’interno del Processo civile telematico
«NO AL RITORNO DELLA CARTA NEI TRIBUNALI»
IL DL FALLIMENTI PREOCCUPA I GIOVANI AVVOCATI
SI RISCHIA DI VANIFICARE IL PROCESSO CIVILE TELEMATICO
La presidente Giorgi: «Ci chiediamo da dove provengono le sollecitazioni che hanno portato a introdurre questa norma, che se non gestita bene sarà un passo indietro nella telematizzazione della giustizia civile»
(Roma, 23/07/2015) Il decreto legge “Fallimenti”, approvato oggi dalla Camera dei deputati con il ricorso da parte del governo al voto di fiducia, contiene un articolo che rischia di vanificare gli importanti passi avanti compiuti con l’implementazione del Processo civile telematico. Si tratta della disposizione che dà al Ministero della Giustizia la possibilità di regolamentare la cosiddetta “copia di cortesia” cartacea del Processo civile telematico. In questo modo, denuncia Aiga, si rischia di tornare all’era della carta, creando un inutile doppio binario telematico e cartaceo.
«Da chi provengono le sollecitazioni che hanno portato ad introdurre nel decreto Fallimenti questa norma? – si chiede Nicoletta Giorgi, presidente nazionale dell’associazione dei giovani avvocati Aiga – Se non sarà gestita in maniera oculata, la “copia di cortesia” ci farà fare passi indietro, tornando di fatto alla prevalenza della carta. Tutto ciò avviene mentre il ministro della giustizia Andrea Orlando interviene nei convegni in tutta Europa rivendicando a ragione il valore di questa riforma come primo esperimento riuscito di telematizzazione del processo civile. Che valore hanno queste dichiarazioni alla luce del passo indietro che potrebbe derivare concretamente dall’apertura alla “copia di cortesia”?».