L’ASSOCIAZIONE GIOVANI AVVOCATI REPLICA ALLE PAROLE DEL
MINISTRO SALVINI SUL GRATUITO PATROCINIO. IL PRESIDENTE
DELL’AIGA, AVVOCATO ALBERTO VERMIGLIO: «ALTRO CHE LOBBY, IL
RUOLO DEGLI AVVOCATI D’UFFICIO VIENE MORTIFICATO
CONTINUAMENTE. SI VALORIZZI L’ALTA FUNZIONE SOCIALE,
BALUARDO DEL SISTEMA DEMOCRATICO»
«L’istituto del patrocinio a spese dello Stato è strettamente legato all’articolo 24 della
Costituzione a garanzia della tutela dei diritti dei meno abbienti. Il cosiddetto ”gratuito
patrocinio” non necessariamente va connesso al ben diverso, come già evidenziato da
istituzioni ed associazioni dell’avvocatura, istituto del difensore d’ufficio».
L’Aiga interviene sulle dichiarazioni rilasciate al “Corriere della Sera” dal Ministro degli
Interni Matteo Salvini e pubblicate a pagina 3 dell’edizione di oggi, su una lobby degli
avvocati di ufficio che si sta arricchendo e che viene pagata dallo Stato.
«Il difensore d’ufficio – precisa il presidente nazionale dell’Aiga, avvocato Alberto
Vermiglio – costituisce un baluardo del sistema democratico fondato su quei diritti che gli
avvocati tutelano ogni giorno, anche in tende di fortuna, dove si è in assenza di locali degni
ed adeguati. Nell’assolvere al proprio ruolo, gli avvocati, in particolar modo i giovani,
spesso all’esordio del loro percorso professionale, svolgono con attenzione e passione il
ruolo loro affidato dalla legge, sebbene quest’ultimo, nel momento della liquidazione, sia
continuamente mortificato con decurtazioni che sono ben lontane dalle logiche delle
lobby».
Per i Giovani Avvocati, additare una intera categoria per stigmatizzare alcuni episodi
disdicevoli non può essere ammesso soprattutto quando si parla di una categoria che
quotidianamente garantisce il sistema giustizia tramite la cosiddetta magistratura onoraria
che aiuta lo Stato nello svolgimento di un servizio essenziale, che altrimenti non sarebbe
possibile garantire.
«Non ha alcun senso puntare sul disvalore professionale degli Avvocati, che sono invece a
servizio dello Stato e dei diritti dei più deboli – sottolinea l’avvocato Vermiglio –
auspichiamo invece che l’istituto del patrocinio a spese dello Stato e della difesa d’ufficio
vengano valorizzati e compresi nella loro alta funzione sociale e, se esistono situazioni
patologiche, queste siano affrontate e risolte senza pensare di depotenziare degli istituti che
costituiscono la misura di una civiltà di diritto come la nostra».