Comunicato stampa
27.11.2017
Femminicidio: necessità di interventi legislativi concreti ed efficienti.
Urgente tutela dell’equo compenso in difesa della dignità degli Avvocati.
In occasione del primo consiglio direttivo nazionale, relativo al biennio 2017/2019, tenutosi il 25 novembre, l’Associazione italiana giovani avvocati ha voluto celebrare la giornata internazionale della lotta contro la violenza sulle donne, soffermandosi a riflettere sulla diffusione del fenomeno del femminicidio, grazie all’intervento dell’avv. Mariangela De Biase.
La consapevolezza che la violenza contro le donne rappresenta una questione di legalità e di ordine sociale ha indotto a sottolineare la necessità di interventi legislativi atti a dare risposta immediata alle esigenze di tutela delle vittime, soprattutto sotto il profilo della prevenzione, al fine di costituire attorno alle stesse una rete protettiva, capace di incoraggiarne gli atti di denuncia, doverosi contro ogni forma di abuso.
La violenza sulle donne, infatti, non è soltanto fisica, ma ingloba ogni atto proteso a sminuirne il valore, la dignità e la personalità, da tutelare in ogni ambito, da quello privato a quello professionale, con la certezza di pene severe e di forme di sostegno sociale , soprattutto per quelle donne che debbono ricostruire una loro dimensione personale.
L’impegno della giovane avvocatura, nella consapevolezza del proprio ruolo di responsabilità sociale, è quello di stimolare e vigilare su un dibattito legislativo che miri ad offrire alle donne vittime di violenza strumenti di difesa efficienti e concreti.
Proprio il ruolo di sempre maggiore responsabilità sociale della Avvocatura esige ed implica che lo stesso non sia mortificato dalla prassi, sempre più tristemente diffusa, di riconoscere le prestazioni della stessa senza alcun riferimento a parametri certi e congrui alla qualità del mandato espletato.
L’Aiga, a tal proposito, per voce del suo Presidente Nazionale, Alberto Vermiglio, ha rimarcato l’esigenza di introdurre l’equo compenso degli avvocati e considerare vessatorie le clausole con eccessivo squilibrio nei rapporti contrattuali tra avvocati e clienti forti, individuati nelle imprese bancarie, assicurative nonché nelle pubbliche amministrazioni.
La prassi attuale, infatti, nel pieno di una congiuntura economica assolutamente sfavorevole, è quella di regolamenti contrattuali contraddistinti dalla iniquità del compenso attribuito all’Avvocato, con il serio rischio di determinare una concorrenza sleale e distorta, fondata su prestazioni professionali al ribasso, fortemente lesive della dignità professionale.
La qualità della prestazione dell’Avvocato passa necessariamente attraverso la dignità del compenso ed è garanzia di qualità della difesa, per i cittadini come per le imprese, nell’ottica di quello che è l’indubbio rilievo costituzionale che ricopre la funzione dell’Avvocatura.
L’Aiga, pertanto, sollecita il legislatore all’adozione di un provvedimento che ripristini l’equilibrio fra il mercato e la tutela della dignità dell’Avvocato, quale lavoratore, attraverso la regolamentazione di un compenso equo e congruo all’importanza della funzione dallo stesso espletata.
Con riguardo all’emendamento introdotto al D.L. 148/2017, relativo all’abolizione dell’obbligo per gli avvocati di stipulare polizza assicurativa contro gli infortuni, l’Aiga, in considerazione della sottoscrizione di tale polizza, nelle more dell’approvazione dell’emendamento, da parte di numerosi colleghi, che si sono onerati di costi ad oggi non richiesti, ha riflettuto sull’opportunità di richiedere che tale esborso sia rimborsato nelle modalità che il legislatore riterrà attuabili.