Comunicato stampa
10.12.2017
Sulle specializzazioni basta blitz legislativi: Aiga lancia un’indagine nazionale per determinare le aree di specializzazione professionale ed i criteri di attestazione e di accesso
Il 28 novembre 2017 la quarta sezione del Consiglio di Stato ha cassato, con sentenza n. 5575, il regolamento sulle specializzazioni professionali confermando l’impianto generale dello stesso e bocciando la suddivisione delle materie e la previsione del colloquio per l’accesso all’attribuzione.
Lo scorso mercoledì 7 dicembre, in sede di incontro al CNF, dove si è informalmente costituito il Comitato delle Associazioni Specialistiche Forensi, si è appreso che, su impulso del Ministero di Giustizia, è stato proposto un emendamento alla Legge di Bilancio attualmente in discussione alla Camera col quale vengono proposte modifiche all’art 9 della L. 247/12
Gli emendamenti in oggetto: 1) individuano settori di specializzazione parzialmente diversi da quelli proposti in precedenza per il diritto civile; 2) individuano quattro settori di specializzazione per il diritto penale; 3) mantengono la forma del colloquio quale elemento valutativo per la domanda fondata sulla comprovata esperienza.
Anche in questa occasione la suddivisione proposta non appare conforme alle motivazioni a sostegno della succitata sentenza del Consiglio di Stato, e pur se è appena scaduto il termine (due giorni) per la proposta di ulteriori emendamenti, l’AIGA conferma di non condividere blitz di questo genere da parte del Legislatore in ambito di riforma della professione forense, confermando la posizione già espressa in passato, secondo cui il ragionamento sull’introduzione dell’avvocato specializzato è complesso e va inquadrato in un discorso organico che passi dall’accesso alla professione (anzi addirittura dalla scelta del percorso universitario) fino all’accesso al patrocinio alle magistrature superiori.
Le suddivisioni fin ora proposte, così come i percorsi per l’accesso al titolo di specializzato (es. 20 giudizi affrontati innanzi alla Corte d’Appello negli ultimi 4 anni) sono frutto di una concezione ormai obsoleta e vetusta della professione, poichè oggi il professionista va valutato nel senso di consulente qualificato e partner imprescindibile del proprio assistito.
Inoltre, come già segnalato prima della sentenza del 28 novembre scorso, le suddivisioni per settori non prendono in considerazione percorsi di specializzazione di tipo interdisciplinare.
Aiga, attraverso il proprio Dipartimento Nazionale “specializzazioni e nuovi spazi di mercato” avvierà un’indagine tra i propri iscritti (oltre 12.000 in tutta Italia) con il precipuo intento di individuare concretamente i settori in cui è possibile, oltre che necessario, considerare percorsi di specializzazione, e che non possono essere elaborati senza una preventiva verifica dei dati effettivi e delle reali esigenze delle imprese e dei mercati.
Consegneremo i dati raccolti al Ministero ed al neo costituito Comitato delle Associazioni Specialistiche Forensi per offrire il nostro contributo materiale per la stesura di una seria, organica ed efficiente disciplina in materia di specializzazioni.
L’AIGA, in ultimo, auspica nella possibilità che il Parlamento giunga alla decisione di soprassedere all’inserimento del controverso e contrastato emendamento, al fine di potersi confrontare con il CNF e le associazioni di categoria maggiormente rappresentative dell’avvocatura, non svilendone il ruolo e non incorrendo nel rischio che la premura inopportuna con la quale sta cercando di approvare il regolamento sulle specializzazioni si tramuti nuovamente in uno scontro giudiziario, che determinerebbe un ulteriore e non quantificabile slittamento dei tempi per l’adozione del regolamento sulle specializzazioni.