COMUNICATO STAMPA
20 gennaio 2017
Annullato bando comunale su convenzione per servizi legali con compensi irrisori.
L’AIGA insiste per l’approvazione della proposta di legge sull’”equo compenso”
Qualche mese fa un Comune della Provincia di Lecce ha bandito una gara per l’affidamento annuale ad un unico avvocato di tutti i suoi servizi legali, compresi quelli di consulenza e assistenza anche giudiziale: base d’asta 18.000 euro, aggiudicazione prevista col criterio del massimo ribasso. Alla gara hanno partecipato pochi legali, ma l’offerta risultata vittoriosa era comunque pari ameno della metà della base d’asta, poco più di 7.000 euro.
Contro questa delibera, che mortifica la professione legale e non considera le responsabilità connesse all’attività messa a gara, è insorta la Sezione AIGA di Lecce, unitamente al Consiglio dell’Ordine degli avvocativ e la Camera amministrativa, impugnando il bando e gli atti della gara. Con ordinanza pubblicata il 19 gennaio scorso, il TAR di Lecce ha accolto l’istanza di sospensione avanzata dai ricorrenti affermando che non sembra possa applicarsi alla fattispecie il mero criterio del massimo ribasso.
È stato ribadito dai ricorrenti che la tutela giurisdizionale di un Ente, svolta, come vuole il bando, a 360 gradi deve essere ancorata a criteri di esperienza e di remunerazione stringenti, che il Comune in questione sembra aver ignorato in nome del mero risparmio di cassa, svilendo così ladignità ed il decoro stesso della professione forense.
“Anche alla luce di questa ordinanza, che segue non di molto una analoga pronuncia del TAR Palermo e del Consiglio di Giustizia Amministrativa, appare ancora più urgente che diventi legge al più presto la proposta, sostenuta con forza dall’AIGA, relativa all’equo compenso, in modo che si torni a riconoscere la giusta dignità alla professione e all’attività svolta quotidianamente dagli avvocati”, ha commentato il presidente dell’AIGA, Michele Vaira.